Ho sempre creduto che non si debba stare sei ore al Louvre. Che non si debba entrare al Prado e leggere tutte le didascalie dei suoi ottomilaseicento quadri esposti cercando di ricordarli tutti. Che si possa visitare la Fondazione Beyeler solo per vederne l’architettura. Che alla Tate si possa fare un giro veloce e rimanere a giocare nella hall.
È questo che mi piace dei Musei.
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