mercoledì 21 novembre 2012

MUSEO DIOCESANO - MILANO *


Museo Diocesano
Milano
* Vale un passaggio

Il Museo Diocesano, realizzato e gestito dall’Arcidiocesi di Milano, conserva, espone e valorizza il patrimonio artistico della diocesi, le collezioni personali degli arcivescovi e alcuni lasciti, come la collezione dei Fondi Oro. Il patrimonio del Museo si compone di circa seicento opere, di cui quattrocento esposte. Si trovano dipinti su tela e su tavola, sculture, ceramiche, arredo liturgico, soprattutto di soggetto religioso.  Il museo, inaugurato nel 2001, si trova all’interno di un antico convento a pianta quadrata con una corte centrale. La ristrutturazione dell’edificio è degli anni Ottanta e Novanta del Novecento, mentre l’allestimento è stato realizzato a partire dal 1996.
L’atmosfera è un po’ fredda e poco coinvolgente. Manca un’aura di spiritualità che ci si potrebbe aspettare da un museo di questo tipo. L’allestimento interno è stato realizzato da architetti diversi, con risultati estetici e funzionali dissimili: l’arch. Piva, che si è interessato della parte prioritaria del museo e l’arch. Quadrio Curzio che si è invece occupato della sezione dei Fondi Oro. La conformazione architettonica dell’edificio rende l’esposizione museale particolarmente complessa, così come poco chiaro il percorso espositivo. Ampio spazio è dedicato ai servizi di accoglienza al pubblico: guardaroba, un grande spazio per il ritrovo dei gruppi, una caffetteria (non molto grande ma probabilmente sufficiente), il bookshop.  

IMPORTANTE: La volontà dell’Arcidiocesi di recuperare, tutelare e valorizzare un patrimonio storico e artistico che potrebbe andare disperso, sia nel senso di dispersione fisica che oblio intellettuale.
STIMOLANTE: Troverete moltissimi oggetti sacri che non avete mai visto. E quadri di soggetto liturgico che ora non siamo più in grado di capire. Tuttavia l’arte sacra nel passato aveva come scopo principale quello di trasferire un messaggio chiaro e immediato al popolo analfabeta. Tutti erano in grado di riconoscere un martire, capire chi era il Santo ritratto e riconoscere passi della Bibbia. Per stimolare la vostra curiosità, vi basterà cercare un soggetto ripetuto, un San Sebastiano, un San Girolamo, una Natività, una Deposizione. Capire che la composizione si ripete, imparare a riconoscerla e avere la volontà di leggere la storia che ha ispirato non solo quell’opera, ma migliaia di opere con lo stesso soggetto o lo stesso tema. È molto più divertente di quanto possiate immaginare.

DELUDENTE: Purtroppo le descrizioni degli oggetti vi aiutano poco a capirli.  Gli apparati esplicativi e didascalici non hanno un sufficiente grado di sviluppo per spiegare il nucleo delle opere presenti in una sala o le singole opere. Questo fatto è esasperato dalla presenza di opere d'arte non – per la maggior parte – notissime sul piano storico artistico e di oggetti strettamente liturgici rari o desueti, il cui semplice modo d’uso e contesto di utilizzo è oscuro ai più. Occorrerebbe, per migliorare la comprensione, contestualizzarli nell’epoca, nei costumi, nelle tradizioni e nella tradizione iconografica: la maggior parte della collezione potrebbe trovare un’interessante valorizzazione all’interno di uno o più di questi punti. Di contro, però, la visita potrebbe diventare noiosissima e non sempre c'è bisogno di un fiume di spiegazione per capire Quindi "prendete" ciò che vi serve e cercate voi le risposte!

DA VEDERE PERCHE’: Che siate credenti oppure no, è interessante vedere come l’arte abbia contribuito a costruire una coscienza e una cultura cattolica. Come abbia sviluppato e utilizzato un’iconografia riconoscibile, creando un alfabeto visivo popolare. E poi andate con la curiosità di conoscere e riconoscere anche solo un tema o un soggetto. Infine, visto che i pannelli di sala vi aiuteranno poco, vi consiglio di prendere l’audioguida. È disponibile in due versioni, una delle quali con il commento base.

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